Sommario
GIOCASTA NELLA MITOLOGIA GRECA
Giocasta fu due volte regina di Tebe nella mitologia greca, ma è famosa non per la sua posizione regale, bensì per le azioni altrui che la condannarono, come voleva la tragedia greca.
Giocasta di Tebe
Giocasta nacque nella città greca di Tebe, la città fondata da Cadmo e in effetti la discendenza di Giocasta può essere fatta risalire a Cadmo, e anche il Spartoi Echion, quindi Giocasta faceva parte della classe dirigente di Tebe.
Più direttamente, Giocasta era figlia di Menoeceo, il che la rendeva sorella di Creonte e anche di Ipponome.
Giocasta Moglie di Laio
Giocasta sposerà il re di Tebe, Laio figlio di Landaco, che era succeduto ad Anfione come re. Inizialmente Giocasta non aveva dato alla luce un erede per il marito e, di conseguenza, Laio si recò da un oracolo per conoscere la possibilità di concepire un figlio. Guarda anche: Il re Catreo nella mitologia grecaCome sempre, però, la notizia data a Laio non era quella che voleva sentire, perché si diceva che se Laio fosse diventato padre di un figlio, questo lo avrebbe ucciso. |
In alternativa, l'oracolo disse a Laio che Tebe si sarebbe salvata solo se il re non avesse avuto un figlio.
Così, Laio si astenne dal dormire con sua moglie, ma una notte, quando Laio aveva bevuto più del dovuto, Giocasta dormì con suo marito e come risultato fu concepito un figlio.
Giocasta rinuncia al figlio
Quando Giocasta partorì un bambino, la regina di Tebe lo consegnò a Laio, che temendo l'oracolo decise di farlo abbandonare, esposto in una zona isolata della campagna. Il figlio di Giocasta e Laio fu quindi affidato a un mandriano per compiere l'atto, ma prima Laio trafisse le caviglie e i piedi del ragazzo con degli spuntoni.
Guarda anche: Idro nella mitologia greca
Il mandriano Menoetes, invece di abbandonare il bambino sul monte Citerone, passò il figlio di Giocasta a un altro mandriano, il cui padrone era il re Polibo di Corinto. Polibo e sua moglie Periboea erano a loro volta senza figli e i due allevarono il bambino come se fosse loro. Al bambino fu dato il nome di Edipo a causa delle lesioni ai piedi.
Edipo
Edipo crescerà come principe di Corinto, ma quando delle voci lo metteranno in dubbio sul fatto che Polibo e Periboea siano i suoi genitori, Edipo chiederà il consiglio di un oracolo per conoscere la verità.
La notizia data a Edipo è che era destinato a uccidere il padre e a sposare la propria madre, per cui, non volendo fare del male a Polibo e Peribeo, Edipo lascia Corinto.
La vedova Giocasta
Edipo si allontana da Corinto, ma nel suo viaggio deve passare per lo stretto passo della Focide e lì incontra Laio e il suo araldo Polifonte. Edipo non cede a Laio che vuole passare per la strada stretta e, nella discussione che segue, Edipo uccide Laio e il suo araldo.
Così, in un solo gesto Giocasta era diventata vedova, mentre le profezie sulla morte di Laio per mano del suo stesso figlio e quella di Edipo che uccide il padre si erano avverate. Giocasta di nuovo reginaEdipo si sarebbe recato a Tebe, quando ormai la notizia della morte di Laio era stata ricevuta, ma le modalità della morte del re di Tebe erano sconosciute. Creonte, fratello di Giocasta, fungeva da reggente per Tebe, ma Tebe era in difficoltà, perché la Sfinge stava devastando il paese. Creonte gli fu consigliato di dare il trono di Tebe, e Giocasta come moglie, a chi avesse liberato Tebe dalla fastidiosa Sfinge. Molti eroi affrontarono la Sfinge, ma tutti non riuscirono a risolvere l'enigma pronunciato dalla mostruosa bestia; alla fine Edipo si avvicinò alla Sfinge e risolse l'enigma. Fu così che Edipo divenne re di Tebe e ottenne una moglie, Giocasta, sua madre, come aveva predetto l'oracolo. |
Giocasta di nuovo madre
Giocasta diventerà di nuovo madre, perché partorirà al nuovo re di Tebe quattro figli, due maschi, Eteocle e Polinice , e due figlie, Antigone e Ismene.
Morte del padre di Giocasta
L'uccisione del Sfinge Non finirono però i problemi di Tebe, perché la carestia e la peste si abbatterono sulla città.
Tiresia proclama che la peste è dovuta al senso di colpa della città per la morte dell'ex re Laio, ma che questa peste potrebbe essere eliminata se qualcuno volesse morire per la città.
Menoceo, padre di Giocasta e di Creonte, sentì le parole di Tiresia e si gettò dalle mura della città, sacrificandosi per allontanare la peste dalla città.
La fine di Giocasta
Tuttavia, i problemi di Tebe continuano e Edipo si ripromette di scoprire i motivi per cui la sua città è stata maledetta. Questa caccia alla verità, però, porterà solo alla rovina del ricercatore, perché Edipo scopre ben presto di non essere figlio di Polibo e Peribeo e di essere stato adottato. Menoete identificò allora Edipo come il ragazzo che era stato incaricato di abbandonare sul monte Citerone; così Edipo sapeva ora di aver ucciso il padre e sposato la madre, proprio come gli era stato predetto. La notizia avrebbe visto Edipo cavarsi gli occhi e più tardi, di fronte alla persecuzione dei suoi stessi figli, Edipo avrebbe maledetto la coppia, una maledizione che avrebbe portato ai Sette contro Tebe e, infine, alla morte dei due figli di Edipo e Giocasta. Per quanto riguarda Giocasta, si dice comunemente che quando la regina di Tebe scoprì ciò che aveva involontariamente fatto, si suicidò, impiccandosi; una modalità di suicidio comune a molte figure femminili della mitologia greca. Altri raccontano che Giocasta avrebbe vissuto con la vergogna per diversi anni, prima di suicidarsi dopo i figli, Eteocle e Polinice, uccisi ciascuno. |