Sommario
L'ARGO NELLA MITOLOGIA GRECA
La storia di Giasone e degli Argonauti è uno dei racconti più famosi della mitologia greca e la storia della ricerca del vello d'oro è stata raccontata e riraccontata da innumerevoli generazioni.
Giasone era ovviamente il capo della spedizione, ma il gruppo di eroi con cui viaggiava era chiamato collettivamente i Argonauti perché erano viaggiatori sulla nave Argo.
Jason è impegnato nella sua missione
Quando Giasone arrivò a Iolcus per reclamare il trono da Re Pelias Pelias proclamò che se avesse ceduto il suo regno a Giasone, quest'ultimo avrebbe dovuto consegnargli il leggendario vello d'oro.
Il Vello d'Oro, però, si trovava in Colchide, una terra barbara all'estremo del mondo conosciuto, all'estremità del Mar Nero. Arrivarci da Iolcus significava navigare attraverso il Mediterraneo, l'Ellesponto e il Mar Nero: un viaggio che nessuna nave ancora costruita poteva sperare di portare a termine, e così Giasone dovette costruirne una nuova.
Atena disegna l'Argo
Giasone era aiutato nella sua ricerca dalla dea Era, che in realtà stava manipolando il giovane per i suoi motivi, ma Era arruolò l'aiuto di un'altra dea, Atena, dea greca della saggezza, per fornire un recipiente da usare a Giasone. Guarda anche: Alcmene nella mitologia grecaCosì Athena ideò un nuovo progetto di nave, un progetto che avrebbe permesso alla nave di compiere il viaggio in mare più lungo mai intrapreso. |
Argos costruisce l'Argo
Così, mentre gli eroi di tutto il mondo antico arrivavano al porto di Pagasae per unirsi a Giasone nella sua missione, si iniziò a costruire una nuova nave; e mentre la costruzione fu intrapresa da un uomo chiamato Argo, si dice che anche Atena abbia assistito alla costruzione della nave.
L'identificazione di Argo differisce tra le fonti antiche e, pur essendo spesso chiamato figlio di Arestor dalla città di Argo, il costruttore Argo è anche talvolta nominato come figlio di Phrixus, e quindi nipote di Eete , re della Colchide.
Le proprietà magiche di Argo
Una volta costruita, era giunto il momento di darle un nome, e così fu chiamata Argo. Due sono le ragioni per cui la nave fu chiamata Argo: in primo luogo in riconoscimento dell'uomo Argo che l'aveva costruita, e in secondo luogo perché il termine greco argos significa "rapido".
L'Argo salpa per la Colchide
Con l'Argo costruita, il gruppo di eroi raccolto e Giasone eletto capo, era giunto il momento di lasciare Iolcus e, in alcune versioni della storia degli Argonauti, fu l'Argo stessa ad annunciare che era arrivato il momento di salpare. Così l'Argo lasciò la spiaggia di Pagasae.
Il viaggio verso la Colchide fu lungo e i marinai dell'Argo dovettero affrontare molte prove e tribolazioni sulle isole di Lemnos e Samotracia, oltre che sull'isola di Ares. Anche l'Agro dovette affrontare i suoi problemi, perché dovette affrontare onde gigantesche mentre passava l'Ellesponto e anche le Symplegades, le rocce che si scontrano, al Bosforo; queste ultime, naturalmente, furono trattatequando gli Argonauti si misero ai remi con grande vigore.
L'Argo torna a Iolcus
A Colchide, l'Argo rimase ancorata mentre la maggior parte degli Argonauti scendeva a terra, ma ben presto fu il momento di ritirarsi rapidamente dalla Colchide, perché Giasone, con Medea al seguito, aveva rimosso il Vello d'oro dal boschetto sacro di Ares. Per rallentare l'inseguimento della marina colca e di Eete, Medea e Giasone uccisero Asirtus, il figlio di Eete, e ne smembrarono il corpo, gettandone i pezzi in mare. Questo atto violento, però, fece sì che per l'Argo non fosse facile tornare a Iolcus: molti altri pericoli, e un viaggio molto più lungo, si prospettavano ora per l'Argo e il suo equipaggio. Il viaggio di ritorno avrebbe visto l'Argo sul fiume Danubio, passando per l'Italia, l'Elba, Corfù, la Libia e Creta. In Libia, infatti, l'Argo fu trasportata dall'equipaggio attraverso una parte del deserto. Il viaggio di ritorno dell'Argo avrebbe anche visto la nave affrontare il duplice pericolo di Scilla e Cariddi Proprio come avrebbe dovuto fare Odisseo una generazione più tardi. Alla fine fu la stessa Argo a consigliare a Giasone come gli Argonauti potessero finalmente tornare a Iolcus, perché l'Argo consigliò a Giasone di recarsi dalla maga Circe per ottenere l'assoluzione per l'omicidio di Apsyrtus. L'Assoluzione avrebbe visto un ritorno più rapido a Iolcus e l'Argo sarebbe stata presto di nuovo sulla spiaggia di Pagasae, permettendo a Giasone, Medea, gli Argonauti e il Vello d'Oro di sbarcare un'ultima volta. |
L'Argo dopo la ricerca
Mentre l'Argo non avrebbe mai più navigato, come riconoscimento per il suo ruolo nella ricerca, la sua immagine fu posta tra le stelle come costellazione Argo Navis.
Il fatto che l'Argo sia stata abbandonata sulla spiaggia di Pagasae non è in realtà la fine della storia dell'Argo, perché anni dopo apparve di nuovo nella storia di Giasone. Giasone era ormai un uomo distrutto, perché dopo aver rifiutato Medea, la maga colchica aveva ucciso i loro figli. Così, dopo tanto vagare, Giasone arrivò a Pagasae e si sdraiò per un po' sotto il relitto marcescente dell'Argo. Mentre riposavaTuttavia, il pezzo di prua ricavato dalla quercia di Dodona cadde sull'eroe, uccidendo Giasone e ponendo fine alla storia dell'eroe greco.
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