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IL RE EETE NELLA MITOLOGIA GRECA
La storia di Giasone e degli Argonauti è uno dei racconti più famosi della mitologia greca, anche se oggi è probabilmente più conosciuta grazie al film di Ray Harryhausen e Colombia del 1963.
Il film ha portato a una maggiore consapevolezza dell'eroe greco Giasone, ma molti altri personaggi della storia sono diventati figure periferiche, nonostante in origine fossero importanti. Una di queste figure è Eete, il re della Colchide e proprietario del vello d'oro che Giasone era venuto a prendere.
La storia del re Eete è una storia cupa, anche se, naturalmente, nei miti greci originali, la storia di Giasone e degli Argonauti è anch'essa cupa; il film di Ray Harryhausen ne è una versione per famiglie.
La famiglia del re Eete
Eete era figlio del dio greco del sole Helios e dell'oceanide Perseide, una parentela che generalmente lo rendeva fratello di Pasifae, Circe e Perse. Elio darà a Eete un regno su cui regnare, un regno originariamente noto come Ephyra, ma che diventerà meglio conosciuto come Corinto. Il vicino regno di Asopia (Sicione) fu dato da Elio al fratellastro di Eete, Aloeo. |
Eete, però, non si fermò a lungo a Corinto e lasciò il regno a un figlio di Ermes di nome Bunus; alla morte di Bunus, però, il regno fu assorbito dal vicino regno di Sicyon, dal figlio di Aloeus, Epopeo.
Figli di Eete
Guarda anche: La dea Calipso nella mitologia grecaIl Vello d'Oro arriva in Colchide
La Colchide prospererà sotto Eete e sarà proprio in questo nuovo regno che Phrixus e sua sorella gemella Helle fuggiranno, quando la loro vita sarà minacciata dalla matrigna Ino. Il passaggio verso la Colchide avverrà sul dorso di un ariete d'oro volante, anche se Helle morirà durante il viaggio. Phrixus, tuttavia, riuscirà a raggiungere la Colchide sano e salvo.
Phrixus avrebbe sacrificato un ariete d'oro, e Phrixus avrebbe poi portato con sé il vello d'oro quando sarebbe entrato alla corte di Eete.
Eete accolse lo straniero e diede in sposa a Crisso la propria figlia Calciope; in segno di gratitudine, Crisso consegnò a Eete il Vello d'oro, che poi avrebbe riposto nel boschetto custodito da Ares.
La trasformazione del re Eete
Dopo aver ricevuto il Vello d'oro, si dice che Eete sia cambiato, poiché è stata fatta una profezia secondo cui Eete avrebbe perso il suo stesso trono quando gli stranieri avrebbero portato via il Vello d'oro dalla Colchide.
Gli stranieri non erano più i benvenuti in Colchide e quelli che venivano trovati nel regno venivano messi a morte per ordine del re. La Colchide si guadagnò ben presto la reputazione di stato barbaro in tutto il mondo antico, da evitare a tutti i costi.
Giasone e i tori di Eete - Jean François de Troy (1679-1752) - PD-art-100Giasone ed Eete si incontrano
Per diversi anni nessuno straniero entrò nei confini della Colchide, e così sembrò che il trono di Eete fosse al sicuro; ma alla fine l'Argo portò Giasone e 50 eroi attraverso il Mar Nero.
La forza degli Argonauti era tale che Eete non poteva affrontarli immediatamente, e così il re ascoltò apparentemente con simpatia la richiesta di Giasone per il Vello d'Oro. Eete, naturalmente, non aveva alcuna intenzione di rinunciare al Vello d'Oro, ma cercò di ritardare gli Argonauti, e possibilmente di trovare un'occasione per ucciderli. Per ritardare Giasone, gli fu affidata una serie di compiti pericolosida completare.
Eete percepì anche una minaccia secondaria da parte degli Argonauti, perché tra loro c'erano Argo e Frontis, nipoti del re da parte di Calciope, entrambi possibili successori di Eete.
Medea sfida il padre
In quel periodo, però, Giasone fu notato da Medea, la figlia di Eete. Eete credeva che la figlia maga gli fosse fedele, ma gli dei intervennero, ed Era convinse Afrodite a far innamorare Medea di Giasone.
Medea aiuterà quindi volentieri l'eroe greco, occupandosi dei tori che respirano, della semina dei denti del drago e dell'aggiramento del drago della Colchide. Sarà quindi Medea, ancor più di Giasone, a permettere il prelievo del vello d'oro dalla Colchide.
Giasone, in possesso del Vello d'Oro, fuggirà dalla Colchide con Medea e gli Argonauti superstiti.
Il vello d'oro parte - Herbert James Draper (1863-1920) - PD-art-100L'Apsyrtus viene ucciso
Ben presto, però, la flotta colchitica si mise all'inseguimento dell'Argo e la prima ondata di navi era al comando del figlio di Eete, Assiro. L'Argo veniva rapidamente revisionata quando Medea ordì un piano omicida.
Medea invitò Assiro a bordo dell'Argo, apparentemente per poter consegnare il Vello d'oro, ma quando il figlio di Eete fu a bordo fu ucciso da Medea e/o da Giasone.
Il corpo di Assiro fu quindi fatto a pezzi e le parti del corpo furono gettate in mare. La flotta colca fu quindi notevolmente rallentata, poiché Eete ordinò che tutte le parti del figlio fossero salvate.
Eete perde e riconquista il trono
La perdita del Vello d'oro avrebbe portato alla fine alla perdita del trono per Eete, proprio come previsto dalla profezia: Perse, fratello di Eete, lo avrebbe deposto.
Passano alcuni anni, ma poi Medea torna in Colchide; la maga è stata abbandonata da Giasone e successivamente esiliata sia da Corinto che da Atene.
Trovando Perses sul trono di Colchi, Medea si mette a riparare i torti subiti anni prima e Perses muore per mano di Medea, che poi rimette sul trono il padre.
Alla fine Eete morirà di morte naturale e il figlio di Medea, Medus, succederà al nonno.
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