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LAODAMIA NELLA MITOLOGIA GRECA
Laodamia era un nome ricorrente nella mitologia greca: una di queste donne, di nome Laodamia, era regina di Filace e moglie di Protesilao.
Guarda anche: Il Protogenoi Eros nella mitologia grecalaodamia Figlia di Acasto
Laodamia era figlia di Re Acasto Acasto era il figlio di Pelia e uno degli Argonauti, mentre Astidamea era una donna infatuata dell'eroe greco Peleo.
Laodamia Moglie di Protesilao
Quando era maggiorenne Laodamia si sarebbe sposata Protesilao Protesilao era figlio di Iphiclus, un altro Arognauta; Protesilao era anche nipote di Phylacos, il fondatore di Phylace. Alcuni raccontano che la moglie di Protesilao non fosse Laodamia, ma piuttosto Polydora, figlia di Meleagro.
Protesilao va a Troia
Prima del matrimonio con Laodamia, però, Protesilao era stato uno di quelli che si erano contesi la mano di Elena, ed era quindi vincolato dalla Giuramento di Tyndareus per proteggere Menelao, il marito prescelto di Elena. Il giuramento di Tindaro significava che Protesilao aveva il dovere di condurre i filistei a Troia e, quando Protesilao fu il primo a mettere piede sulla Troade, si avverò una profezia: Protesilao fu il primo degli eroi achei a morire durante la guerra di Troia. Guarda anche: Briareo nella mitologia greca |
Il dolore di Laodamia
La notizia della morte di Protesilao giunse a Laodamia, che fu naturalmente sopraffatta dal dolore. Gli dei osservarono la perdita di Laodamia ed Ermes fu incaricato di riportare Protesilao dagli inferi, ma solo per tre ore; così, Laodamia e Protesilao si unirono di nuovo.
Le tre ore, però, finirono presto ed Ermes avrebbe riportato Protesilao nel regno dell'Ade ancora una volta.
Il dolore tornò a Laodamia e fu così opprimente che si dice che Laodamia si sia suicidata, pugnalandosi.
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La morte di Laodamia
Igino, nelle Fabulae, approfondisce leggermente il mito di Laodamia, in particolare la scomparsa della regina di Filace, affermando che inizialmente Laodamia non si uccise, ma affrontò il dolore facendosi costruire in segreto una statua, di bronzo o di cera, che era l'esatta somiglianza di Protesilao e che Laodamia trattò come se fosse suo marito.
Alla fine, però, il padre Acasto lo scoprì e, credendo che la figlia si stesse torturando inutilmente, fece gettare la statua di Protesilao su un fuoco. Mentre la statua si scioglieva, Laodamia si gettò sul fuoco e morì bruciata; ma Laodamia e Protesilao si riunirono nell'Aldilà.
Il racconto di Igino, tuttavia, presuppone che Acasto fosse vivo durante la guerra di Troia, anche se la maggior parte dei racconti narra della sua morte avvenuta anni prima, quando Giasone, Peleo e i Dioscuri avevano invaso Iolcus.